La parola intuito deriva dal latino “intuitus” la quale etimologia è guardarsi dentro. Quando difatti usiamo il nostro intuito, quando seguiamo le nostre più profonde intuizioni, ci stiamo realmente e sinceramente osservando ed arriviamo a comprendere cosa può essere meglio per noi e cosa invece dovremmo evitare, perché sarà per noi fonte di disagio e sofferenza.
L’intuito risveglia anche il suo fratello più prossimo ossia l’istinto, l’instinctus, instinguere, anch’esso derivante dal latino e che significa pungere, eccitare, ossia una sensazione viscerale ed immediata che guida le nostre scelte e le nostre azioni.
L’intuito e l’istinto sono nostri grandi alleati, possono risvegliare in noi sensazioni immediate e la maggior parte delle volte raffinate e farci comprendere il senso ed il significato che alberga in noi stessi, riguardo ad una situazione o di noi in rapporto a quest’ultima o un determinato contesto.Il più delle volte possono condurci a fare delle scelte si riveleranno estremamente efficaci e portatrici di felicità, gioia e soddisfazione.
Sfortunatamente, la realtà che ci circonda ci fa puntare sullo sviluppo di un altro elemento, che è sì importante in alcuni frangenti, ma non è sostituibile alla forza ed alla raffinatezza dell’intuito: la razionalità. La razionalità, il rationalem, la ragione, l’intelletto è quella parte di noi che utilizziamo per dare un senso alle cose, per cercare razionalmente infatti, un significato a ciò che ci circonda, per dare ed attribuire una logica ed un concetto alle cose che intorno a noi e nella nostra vita accadono.
La razionalità però ci fa perdere il senso profondo delle cose. Alcune cose non vanno ragionate e non vanno capite; vanno colte. E’ necessario molte volte farsi trascinare dal flusso della vita e da quello che le ha da offrirci. Possiamo spiegare l’Amore? Possiamo spiegare la Morte?
E’ possibile spiegare perché amiamo una persona o perché una relazione finisce?
Sì certo, possiamo dare delle spiegazioni razionali riguardo la fine di un amore, chi ha le colpe, cosa è accaduto, come si è arrivati a questo ecc. Ma in sostanza, la fine di un amore è un grande mistero, come è un grande e meraviglioso mistero il suo inizio, al quale non si può dare una spiegazione razionale. Come non può essere spiegato razionalmente ed intellettualmente perché siamo bravi in qualcosa piuttosto che in altro, perché possediamo certi talenti innati e capacità fantastiche.
Non si può nemmeno esporre razionalmente perché siamo gli uni diversi dagli altri, perché in sostanza siamo essere unici ed originali, non esiste nessun altro come noi al mondo e questo non può essere descritto, non può essere reso comprensibile attraverso la razionalità.
L’intuito è una delle parti più profonde e veritiere di noi stessi, legato al nostro inconscio, lui sa nell’immediato e visceralmente cosa è meglio fare, quali sono le decisioni che dovremmo prendere, il cammino che dovremmo percorrere. L’intuito è quella voce che echeggia dentro di noi, il nostro “Io Saggio”, che ci vuole condurre sulla strada per la felicità e che noi a volte non ascoltiamo a causa di un’educazione basata sull’uso della razionalità.
Ma la maggior parte delle volte le cose non vanno razionalizzate, bensì colte nel loro più profondo significato, nelle sensazioni che ci provocano, nelle emozioni che ci fanno sorgere, nelle impressioni che ci suscitano. Non ci soffermiamo a spiegare qualcosa, bensì viviamolo dentro di noi e lasciamo che il flusso delle nostre abilità intuitive innate ci mostrino cosa è meglio per noi.